I contribuenti Sardi sono i più tartassati d'Italia

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L’istituzione di una Commissione d’inchiesta mista (Regione e Governo) per vigilare su metodi ed effetti degli accertamenti fiscali dell’agenzia delle Entrate e una nuova rottamazione per i piccoli contenziosi.
Se non è una dichiarazione di guerra poco ci manca. L’attenzione e i “fari” del Consiglio regionale della Sardegna sono tutti posizionati verso l’operato dell’Agenzia delle entrate.
Con tanto di atto ufficiale, ossia una mozione, estensore e primo firmatario Gianfranco Congiu, sottoscritta il 13 giugno 2018 da tutti i capigruppo con la sola eccezione di una rappresentante del gruppo misto, con cui si traccia la strada di un cammino che vorrebbe arrivare all’istituzione della commissione di inchiesta mista.
Punto di partenza, come rimarca Paolo Maninchedda, ex assessore regionale e ispiratore dell’iniziativa «l’esame dei rapporti riscosso Pil e accertamenti su Pil ogni 1000 abitanti che vedono la Sardegna ai primi posti»
L’atto, come si legge nella premessa, che i consiglieri regionali mettono nero su bianco, parte da una considerazione: «La Sardegna – si legge – è la Regione d’Italia nella quale l’agenzia delle Entrate realizza la maggior quantità di ricavi per accertamenti in proporzione alla popolazione».
Non è l’unico tassello che costituisce la premessa con cui i legislatori regionali constatano «la assoluta incongruità degli studi di settore e dei redditometri al contesto sociale ed economico della Sardegna, i quali producono una distorsione inaccettabile del quadro contributivo della società sarda».
In premessa anche quella i consiglieri definiscono «la grande incidenza sui patrimoni delle aziende e delle famiglie delle azioni del fisco italiano che hanno prodotto specie dopo l’impatto della crisi del 2008, iniziative di vendite all’asta di patrimoni avvertite più come vessazioni che come atti di giustizia».
Da qui e in previsione del prossimo confronto istituzionale Regione Governo (“con la conseguente predisposizione di dossier tematici”), la sottoscrizione della mozione con cui il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale «a rendersi parte attiva per porre fine alla persecuzione fiscale che affligge la Sardegna da troppo tempo».
Primo passo necessario che apre la strada al passaggio successivo con cui la Giunta si impegna a «promuovere una commissione d’inchiesta mista, Regione e Governo – si legge -, sui metodi e sugli effetti degli accertamenti fiscali, sul meccanismo perverso delle premialità ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate sui risultati ottenuti con gli accertamenti».
Eppoi c’è un altro aspetto, e riguarda l’attivazione di una sorta di condono per situazioni che siano al di sotto di una certa soglia che potrebbe aggirarsi intorno ai centomila euro.
Si tratta dell’impegno a «sostenere ogni iniziativa volta alla rottamazione del piccolo contenzioso, così incidente sulle aziende e sulle famiglie sarde».
Fonte: IlSole24Ore del 19/06/2018
 
Dott.Roberto Pinna – AREA CONTABILE E FISCALE

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