On line il sito sul reddito di cittadinanza. I 4 requisiti. Domande dal 6 marzo

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E’ attivo il sito www.redditodicittadinanza.gov.it, sul quale, a partire dal 6 marzo, sarà possibile presentare la richiesta per accedere al Rdc, introdotto dal DL 4/2019, il cui iter di conversione in legge è stato avviato in Commissione Lavoro al Senato con una serie di audizioni che proseguiranno per tutta la settimana.

Come spiega Palazzo Chigi in un comunicato, per presentare domanda, anche in tutti gli uffici postali e nei Caf, è necessario un ISEE aggiornato. Per la procedura on line, inoltre, si deve possedere un’identità digitale SPID.

Per tutte le richieste l’INPS verificherà i requisiti e, se la domanda sarà accettata, a fine aprile sarà possibile ritirare negli uffici postali la carta sulla quale saranno via via caricate le varie mensilità.

Dopo l’accettazione il beneficiario sarà contattato dai Centri per l’impiego per sottoscrivere un Patto per il lavoro o dai Comuni per sottoscrivere un Patto per l’inclusione sociale.

I 4 requisiti per il reddito

Ne ha diritto chi si trova al di sotto della soglia di povertà assoluta. Secondo il documento redatto da Palazzo Chigi, il 47% dei beneficiari sarà al centronord e il 53% al sud. 

I requisiti:

  1. Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa
  2. ISEE inferiore a 9.360 euro annui;
  3. Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui
  4. Patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie con persone disabili (circa 255.000 nuclei familiari con disabili riceveranno il reddito di cittadinanza).

Gli importi del reddito

Il testo diffuso sul sito del governo riporta alcuni esempi concreti sulle cifre mensili degli assegni, dal single al grande nucleo familiare.

  1. Una persona che vive da sola avrà fino a 780 al mese di RdC: fino a 500 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo).
  2. Una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 1 figlio minorenneavrà fino a 1.280 euro al mese di RdC: fino a 1.000 euro mensili come integrazione al reddito più 280 euro al mese di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo).
  3. Una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 2 figli minorenniavrà fino a 1.330 euro al mese di RdC: fino a 1.050 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo.
Fonte: Corriere della Sera/Economia

I 3 requisiti per le pensioni

La misura non vuole solo favorire il reinserimento nel mondo del lavoro e aumentare l’occupazione migliorando l’incontro tra domanda e offerta, ma anche contrastare povertà e disuguaglianze integrando le pensioni minime.

Anche per la pensione bisognerà compilare l’apposita domanda alle Poste, a partire dal prossimo 6 marzo, certificando:

  1. ISEE familiare inferiore a 9.360 euro all’anno
  2. Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 30 mila euro
  3. Patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, 8.000 se si è in coppia.

Gli importi delle pensioni

  1. Anche qui il Consiglio dei ministri riporta alcuni esempi pratici:
    1) Un pensionato che vive da solo e non ha una casa di proprietà avrà una pensione di cittadinanza di 780 euro al mese: di cui 150 euro per pagare l’affitto.
  2. Un pensionato che vive da solo e riceve solo una pensione di invalidità, al posto della sua pensione, riceverà la Pensione di Cittadinanza, che con una casa di proprietà è di 630 euro al mese.
  3. Una coppia di pensionati che vive in affitto in un appartamento riceverà un’integrazione che permetterà loro di vivere con 1.032 euro al mese.
Fonte: corriere della Sera/Economia

Offerte e sanzioni per i furbetti

Le hanno chiamate norme «anti-divano» per impedire che il provvedimento (che prevede anche incentivi per le imprese che assumono i beneficiari del Rdc) sia vissuto come meramente assistenziale.

Viene escluso dal reddito chi non partecipa alle iniziative formative senza giustificazione, non aggiorna l’Inps sulle variazioni dei propri dati o li fornisce falsi, oltre a rifiutare tutte e tre le proposte di lavoro che gli verranno presentate dai Cup.

Ci sono anche delle limitazioni sull’uso del contante, come la necessità di spendere i soldi entro il mese in cui si ricevono (l’intenzione dell’esecutivo è anche rilanciare i consumi) e il divieto di “investirli” nel gioco d’azzardo: spese verificabili visto che saranno effettuate tramite carte prepagate.

Le offerte sono «a chilometraggio»: a ogni rifiuto aumenta la distanza del posto di lavoro offerto e l’importo dell’assegno.

Fonte: banca dati Eutekne, Corriere della Sera/Economia

Team – AREA CONTABILE E FISCALE

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